
2 marzo – Riunione commerciale trimestrale
Tema: Follow-up trattative in corso.
“Io gli ho mandato quella brochure di due anni fa… magari si convince.”
“Io invece gli ho scritto su WhatsApp, ho improvvisato qualcosa.”
“Io niente. Non sapevo cosa mandare, ho aspettato che chiamasse.”
Tre risposte. Tre stili. Nessuna linea comune.
Segno che il nostro approccio al nurturing è lasciato al caso.
E il caso, nel mondo delle vendite, non paga mai.
6 aprile – Revisione trattative perse
Tema: Perché alcune opportunità non si sono chiuse?
“Secondo me non ci hanno scelti perché non abbiamo fatto sentire la nostra voce.”
“Gli altri magari hanno mandato qualcosa, noi abbiamo lasciato il preventivo lì.”
Mi segno una frase che mi rimbalza in testa da giorni:
“Un preventivo lasciato solo è un preventivo perso.”
Comincio a chiedermi: cosa possiamo fare dopo l’invio del preventivo?
Come possiamo nutrire la trattativa?
9 giugno – Call con cliente “freddo”
Richiesta: “Mi ricordate cosa includeva l’offerta?”
Ci accorgiamo che il cliente ha ricevuto solo un PDF, senza contesto.
Senza spinta. Senza rafforzare l’immagine della nostra azienda.
Il CRM aveva il preventivo. Ma non parlava per noi.
9 ottobre – Brainstorming con il marketing
Tema: costruzione di contenuti a supporto delle vendite.
“Ci sono contenuti, ma non sappiamo quando usarli.”
“Abbiamo PDF bellissimi, ma nessuno sa dove trovarli.”
“Ogni commerciale fa un po’ come vuole.”
È qui che si accende la lampadina.
“E se fosse il CRM a mandare i contenuti, al posto nostro?”
Non solo email automatizzate. Ma messaggi giusti, al momento giusto.
Un flusso. Un sistema. Una voce unica.
Dall’idea al progetto: nasce il nurturing intelligente
Convoco una riunione con tutto il team vendite e il marketing operativo.
Stavolta non per lamentarci. Ma per costruire.
Insieme tracciamo il flusso tipo di un cliente: dal primo contatto alla trattativa avanzata, fino al post-vendita.
In ogni fase, ci chiediamo:
“Cosa sarebbe utile ricevere?”
“Cosa possiamo dire per avvicinare il cliente alla conferma?”
Iniziamo a raccogliere: contenuti già pronti, da aggiornare, e contenuti da produrre.
Il marketing li cataloga e li etichetta con dei codici.
Poi chiediamo allo sviluppatore del nostro CRM personalizzato Vtiger di costruire una logica intelligente di nurturing:
Ogni trattativa, in base allo stato e al tipo di prodotto, attiva un flusso automatico.
Dopo un certo numero di giorni dall’ultima interazione, parte un’email personalizzata.
Il contenuto cambia in base alla fase (preventivo, trattativa dormiente, ordine in corso) e rafforza la relazione con messaggi mirati.
Non solo: anche nel post-vendita entrano in gioco messaggi di cross-selling, guide, suggerimenti utili e follow-up automatici.
Oggi: un CRM che parla, convince e fidelizza
Non mando più mail “tanto per”.
Il CRM fa parlare l’azienda con una voce coerente, autorevole, puntuale.
Se un cliente ha ricevuto un preventivo e non ha risposto, riceverà un contenuto utile a rinforzare l’offerta.
Se un cliente ha acquistato un prodotto, riceverà un suggerimento su un servizio correlato.
Se la trattativa è ferma, il CRM la riattiva con un touchpoint studiato.
Se un documento viene aggiornato, è il sistema stesso a inviarlo automaticamente.
Ogni contenuto è ufficiale, aggiornato, coerente.
Il team vendita non deve più ricordarsi cosa inviare o quando farlo.
E i clienti percepiscono la differenza: si sentono seguiti, capiti, valorizzati.
Un CRM personalizzato non è solo un database
È un alleato strategico che parla al posto tuo, mentre tu ti concentri sulle trattative vere.
Oggi, ogni cliente ha accanto un venditore invisibile: il nostro CRM.
E finalmente, nessun preventivo è più lasciato solo.